Nuovi licenziamenti, nota multinazionale caccia 4mila lavoratori

In Italia sono arrivati tempi bui per molti cittadini che si ritrovano senza lavoro a causa di licenziamenti dovuti ai costi sempre più elevati per le aziende

Il periodo che l’Italia si trova ad affrontare è nero dal momento che sono sempre di più le aziende costrette a licenziare molti lavoratori a causa di un aumento drastico delle bollette di gas e luce. Infatti, nei mesi scorsi sono aumentate le richieste di cassa integrazione da parte delle piccole e medie imprese affinché venga evitato il licenziamento di una parte dei dipendenti.

Per contrastare la situazione, il nuovo governo sta lavorando affinché si intervenga con una proroga della norma sui crediti d’imposta. Si tratta di una misura approvata da Mario Draghi che prevede un incremento di tasse per gli extra profitti rivolto alle multinazionali che nel corso dell’emergenza energetica hanno ottenuto maggiori guadagni, andando a mettere in difficoltà milioni di famiglie e le aziende.

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All’inizio l’opinione pubblica pensava che la crisi facesse entrare nel mirino soltanto le piccole e medie imprese e di conseguenza tutte le famiglie che vi lavoravano. In realtà la questione è molto più ampia e difficile del previsto, dal momento che riguarda anche multinazionali di un’entità maggiore.

Una delle ultime notizie che ha lasciato tutti a bocca aperta è legata al fatto che la multinazionale Electrolux avrebbe intenzione di licenziare molte persone all’interno delle filiali attive in Italia. Qualche tempo fa si trattava di un’indiscrezione che sarebbe diventata realtà dopo la pubblicazione da parte dei vertici aziendali che hanno reso ufficiale la notizia.

Il gruppo svedese si trova a dover affrontare una crisi senza precedenti e dopo gli ultimi dati alla mano che hanno visto una perdita di entrate superiore a 55 milioni di euro nel giro di mezzo anno di lavoro, l’ufficio stampa dell’azienda ha pubblicato una nota secondo cui ci si appresta a licenziare 4mila lavoratori.

Si tratta di circa l’8% sulle 52mila posizioni aperte a livello internazionale. Inoltre, si legge che la maggior parte di essi avverranno in Nord America e in Europa.

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