Tumore nel sangue, come identificarli prima della scomparsa dei sintomi

Nuovo metodo di analisi sanguigna che permette ai professionisti di scoprire più velocemente il tumore, prima della scomparsa dei sintomi

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Globuli rossi (Pixabay) YESLIFE.IT

Nel 2022 il tumore è uno dei mali più frequenti che in molti casi non può essere curato. Milioni di persone in Italia muoiono per questo, nonostante la ricerca continua per cercare nuove cure per il paziente.  Negli ultimi anni, si parla anche di prevenzione e sono tante le iniziative che vengono messe a disposizione dagli ospedali.

Inoltre, uno studio americano ha rivelato che si può rilevare la presenza di tumori nel sangue visto che si possono individuare delle cellule cancerose che possono esplodere prima della comparsa dei sintomi.

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Tumore nel sangue, come identificarli prima della comparsa dei sintomi

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Globuli rossi (Pixabay) YESLIFE.IT

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La ricerca portata avanti dallo studio americano ha esaminato 6.621 volontari degli Stati Uniti. L’analisi consisteva nel trovare dei tumori prima che lo facessero i consueti strumenti di screening. Sono stati analizzati dei frammenti di DNA che si trovano nel sangue che possono fare riferimento alla presenza di cellule tumorali attraverso controlli di intelligenza artificiale. Lo studio prende il nome di Pathfinder e tale ricerca potrebbe essere molto utile per limitare i danni dei tumori e salvare molte più vite. Sono in corso altri studi che a lungo termine potrebbero essere più vantaggiosi per i pazienti e i medici.

In Italia sono stati diagnosticati più di 1000 nuovi casi di cancro. Infatti, nel corso dell’anno sono circa 377.000 nuove diagnosi di tumore, nello specifico 195.000 fra gli uomini e 182.000 fra le donne. Questi sono i numeri che si rifanno ai dati relativi al 2021 che derivano dalla collaborazione tra AIOM e AIRTUM Fondazione AIOM e PASSI. Essi prendono in considerazioni vari fattori come l’invecchiamento della popolazione, l’incidenza dei tumori nel periodo 2008-2016 che è aumentata tra le donne e stabilizzata tra gli uomini.

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Dottore (Pixabay) YESLIFE.IT

Anche se il numero dei mali è in aumento, diminuisce la percentuale di morte. Il 65% delle donne e il 59,4% degli uomini sono vivi dopo cinque anni dalla scoperta. Dunque, quando si portano avanti ricerche relative a tale argomento, è necessario valutare diversi aspetti come l’incidenza, mortalità, sopravvivenza, prevalenza e rischio.

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