Ancora mistero sulla morte della 28enne di Civitavecchia: la studentessa è stata rinvenuta senza vita sul lungotevere San Gallo.
Nessun accertamento su circostanze e dinamiche sul caso Sara Girelli. La morte della giovane 28enne di Civitavecchia resta ancora oggi un mistero. La studentessa borsista è stata rinvenuta senza vita su una banchina del Tevere, nella capitale: sul decesso indaga la polizia del commissariato di Trevi Campo Marzio.
La salma della ragazza è stata ritrovata nel tratto di fiume che collega ponte Mazzini a ponte Principe Amedeo Savoia Aosta: a scoprire il cadavere è stato un canoista lo scorso venerdì mattina, 13 gennaio, intorno alle ore 9:00. A riportare la notizia è il quotidiano locale Roma Today.
Accorsi sul posto i soccorritori del 112, ma vani i tentativi di rianimazione: la vittima è stata dichiarata morta sul posto. Stando alle prime ricostruzioni rilasciate dai principali media nazionali, la giovane era uscita di casa la sera precedente, giovedì 12 gennaio, per una visita nella capitale. Da allora non è più rincasata.
Ritrovata su una banchina del Tevere: Sara Girelli era vestita elegante
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Un altro caso freddo nella capitale: ancora nessuna risposta sul giallo di Sara Girelli. Dalla macabra scoperta di martedì mattina all’identificazione del cadavere, lo scorso venerdì, la polizia del commissariato Trevi prosegue l’inchiesta e indaga coadiuvata dalla polizia scientifica per ulteriori accertamenti sul decesso della studentessa borsista dell’Università di Roma Tre.
In merito, la procura di Roma ha disposto l’esame autoptico; ma cosa è successo a Sara Girelli? Al momento non vi sono ulteriori informazioni a riguardo.
Gli inquirenti ribadiscono che nessuna pista è esclusa: potenziali indizi importanti ai fini dell’indagine potrebbero celarsi all’interno dei file contenuti nel computer e nello smartphone di Sara Girelli, ora in mano agli investigatori.
Secondo quanto precisa Il Mattino, il cadavere di Sara Girelli era avvolto da abiti eleganti: all’interno della sua borsetta non sono stati ritrovati i documenti e la salma non riporta alcun evidente segno di violenza.