Denise Pipitone, la mamma Piera Maggio si appella a Messina Denaro: “Ci può portare alla verità”

Denise Pipitone ed il filo che va verso Messina Denaro: cosa li lega? Piera Maggio spera in un vero miracolo ora che il boss è in carcere

Piera Maggio profilo
Piera Maggio (Ansa Foto) – YESLIFEMAGAZINE.IT

In questi ultimi giorni la Sicilia ed in particolare il Trapanese è sotto assedio delle forze del’ordine che stanno controllando a tappeto i luoghi nei quali si è potuto nascondere l’ormai ex superlatitante Matteo Messina Denaro. Scene simili quei territori le hanno viste 18 anni fa in seguito alla scomparsa, a Mazara del Vallo, di Denise Pipitone quando aveva soli quattro anni.

A pochi giorni dalla cattura del capo di Cosa nostra, dopo 30 anni di latitanza, Piera Maggio, la mamma della piccola torna a parlare e lancia un appello direttamente al boss della mafia. Lei è certa che Messina Denaro sappia cosa sia successo a sua figlia: “So che chiedo un miracolo ma voglio provarci” ha detto.

Denise Pipitone e Messina Denaro, che legami ci sono?

Denise Pipotone collage
Denise Pipotone (Ansa Foto) – YESLIFEMAGAZINE.IT

Piera Maggio si dice certa che Matteo Messina Denaro sappia cosa sia successo 18 anni fa quando la sua bambina è stata rapita. La mamma di Denise Pipitone ci tiene a precisare che non crede che l’ex boss sia coinvolto nel rapimento ma, aggiunge in una intervista all’Adnkronos, “nel nostro territorio non si muoveva una foglia senza che lui sapesse”.

Proprio per questo motivo l’uomo più potente del territorio ha di certo scoperto cosa fosse successo. Il rapimento di una bambina di appena 4 anni è stato un fatto anomalo per il Trapanese e la grande attenzione mediatica ed i controlli intensi delle forze dell’ordine devono “aver dato non poco fastidio ai suoi uomini e a lui stesso”, ha spiegato.

Così l’appello di Piera Maggio e Pietro Pulizzi, papà di Denise, va direttamente ai magistrati che si occupano del caso Messina Denaro. A loro i genitori della piccola chiedono di domandare anche della loro figlia: “Se rispondesse a questa domanda potremmo finalmente arrivare alla verità” dicono senza far morire quel filo di speranza che in loro non si è mai spento. Sanno che è difficile che il boss possa parlare ma viste le sue condizioni di salute sperano in una decisione inaspettata intesa come “gesto di redenzione verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e sciolto nell’acido”.

Impostazioni privacy