Caso Yara, il processo Bossetti si può riaprire? Le risposte

Caso Yara, le indagini sulla pm Ruggeri possono far ribaltare tutto? È questo quello che ci si chiede da alcuni giorni: ecco le risposte

Massimo Bossetti arresto
Massimo Bossetti (Ansa Foto) YESLIFEMAGAZINE.IT

Negli ultimi giorni si sono riaccesi i riflettori mediatici sul caso di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate, in provincia di Bergamo, scomparsa a novembre del 2010 e trovata, tre mesi dopo, morta in un campo per cui è finito all’ergastolo il muratore di Mapello Massimo Bossetti.

Proprio sul suo processo a Bossetti ci sono delle novità. La pm Letizia Ruggeri, titolare delle indagini sull’omicidio di Yara, su decisione del giudice delle indagini preliminari verrà indagata per “frode processuale e depistaggio” in merito alla decisione di spostare i campioni di Dna usati nel corso delle indagini checontenevano tracce biologiche miste, dall’ospedale San Raffaele dove erano custoditi, all’ufficio Corpi di reato di Bergamo. Tutto questo può far riaprire il processo a carico del muratore di Mapello? Facciamo chiarezza.

Caso Yara, la verità su quello che può succedere

Bossetti ergastolo
Bossetti all’ergastolo (Ansa Foto) YESLIFEMAGAZINE.IT

Gli avvocati di Massimo Bossetti hanno chiamato in causa i magistrati, giudice e pm, di Bergamo per una precisa ragione. La difesa del muratore all’ergastolo è convinta che nello spostamento dei reperti verso Bergamo questi possano essere stati compromessi a causa dell’interruzione della catena del freddo.

Si tratta per la precisione di 54 reperti che contengono tracce di Dna e sui quali è stato costruito tutto l’impianto accusatorio a carico si Bossetti. Questi sono stati spostati dopo oltre un anno dalla sentenza definitiva di ergastolo per Bossetti pronunciata dalla Corte di Cassazione di Roma. Diverse volte, nel corso del processo lungo i tre gradi di giudizio, i legali del muratore avevano chiesto una perizia sui reperti biologici. Richiesta sempre respinta dai giudici che ritenevano validi i risultati acquisiti. Inoltre, è emerso tramite i giudici, che nelle motivazioni dell’ergastolo in Appello, che non esisteva altro materiale “idoneo” a sostenere nuove analisi.

Nonostante questo i reperti non vengono né confiscati e né distrutti, nel corso delle tre sentenze, come prevede la legge e dunque la pm ne ha chiesto la confisca, disposta poi dal giudice Petillo. Le evidenze emerse su Bossetti sono state schiaccianti: il profilo di ignoto 1 (individuato nel muratore) è emerso ben 71 volte nel corso delle 101 analisi fatte sui campioni di Dna rimanendo identico nel corso di quattro anni.

Qualora il procedimento verso la pm Ruggeri dovesse concludersi a suo sfavore, è molto difficile (anche se la difesa lo spera) che il processo a Bossetti potrebbe essere riaperto. Si tratta di due filoni separati e per una possibile riapertura del procedimento servirebbero nuovi elementi e prove sostanziali rispetto a quello che è stato già fatto nel corso dei tre gradi di giudizio.

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