Scontri di Napoli-Eintracht, Matteo Messina Denaro: nuovi arresti. VIDEO nel TG di Yeslifemagazine.it

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Napoli-Eintracht (ansa foto)

La partita di Champions League tra Napoli ed Eintracht Francoforte ha avuto gravi conseguenze fuori dal rettangolo di gioco tra le due tifoserie. I tafferugli ci sono stati fuori dall’albergo dove si trovavano i tifosi tedeschi, sul lungomare e in piazza del Gesù.

Stamattina poco dopo l’alba gli ultras dell’Eintracht sono stati trasportati con i bus agli aeroporti di Roma, Salerno e Capodichino.

Nel corso della notte sette tifosi napoletani sono stati arrestati per gli scontri avvenuti con le forze dell’ordine prima e dopo la gara di Champions.

Per i tafferugli avvenuti con la tifoseria avversaria sono stati disposti quattro arresti, dopo la gara, di cui uno in flagranza di reato, davanti all’hotel. Altri tre in differita notificati per gli scontri avvenuti nel pomeriggio in Piazza del Gesù.

“Dobbiamo guardare cosa accade nel mondo della Nba con palazzetti pieni di tifosi ed un tifo incredibile ma corretto. Ursula von der Leyen prenda in mano la situazione”, queste le parole del Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in prefettura.

Matteo Messina Denaro: arrestato il nipote e sua moglie

Matteo Messina Denaro: arrestato nipote e moglie
Matteo Messina Denaro (ansa foto) yeslifemagazine.it

Proseguono le indagini sulla rete di complici che ha garantito la latitanza di Matteo Messina Denaro.

Proprio oggi sono finiti agli arresti Emanuele Bonafede e la moglie Lorena Lanceri, accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso.

Stando alle ipotesi degli inquirenti, la coppia avrebbe ospitato «in via continuativa e per numerosi giorni» il padrino, all’epoca latitante. Messina Denaro, sempre secondo le ipotesi, era solito recarsi a pranzo e a cena nell’appartamento dei due, dove usciva ed entrava indisturbato grazie alla collaborazione dei Bonafede.

Oltre ad aver consentito al boss di soddisfare “le sue esigenze personali e di mantenere lo stato di latitanza”, Lorena Lanceri sarebbe anche inserita nel circuito di comunicazioni che ha permesso all’ex latitante di mantenere contatti con persone di fiducia, che tra le altre cose, gli hanno garantito anche le cure oncologiche.

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